fitofarmaci

Fitofarmaci: qual è il loro utilizzo?

Introduzione ai fitofarmaci 
I fitofarmaci sono prodotti -naturali o di sintesi- utilizzati in agricoltura per proteggere le piante da erbe infestanti o insetti nocivi oppure per regolare i processi biologici dei vegetali. 
Contengono sostanze attive che vengono commercializzate in diverse formulazioni -granulari, polveri, emulsioni in acqua, sospensioni, trattamenti gassosi…- a seconda dell’impiego previsto. 
In termini di pericolosità vengono categorizzati in cinque classi: irritante, nocivo, tossico, molto tossico, nocivo, irritante o non classificato.

Normativa 
Questi prodotti possono essere destinati ad uso professionale o non professionale. Per quanto riguarda l’ uso professionale dei fitofarmaci, Il Ministero della Salute ha recepito nel Decreto Legislativo 150/12 le norme stabilite dalla CE, stabilendo tra le altre cose l’obbligo di un patentino per il loro acquisto ed utilizzo. Il patentino fitosanitario si ottiene realizzando un corso di formazione e sostenendo un esame finale. Per quanto riguarda invece l’uso non professionale, è normato dal Decreto n.33/2018 del 22 gennaio 2018. Questo riporta tutte le informazioni rivolte alla massima protezione di chi usa fitofarmaci per i quali non è necessario il patentino. 

Acquisto ed impiego 
I prodotti autorizzati ad uso professionale si possono comprare anche online, su presentazione via mail o fax del patentino. Una volta acquistati, bisogna quindi seguire alla perfezione le indicazioni relative all’intervallo di sicurezza – necessario per la degradazione del principio tossico- il limite di tolleranza del suo residuo una volta che i prodotti trattati entrano nella catena alimentare, il tempo di rientro -che intercorre tra il trattamento e la possibilità di rientrare senza DPI nell’appezzamento- la sua fitotossicitàselettività -ovvero la capacità di incidere solo sull’ organismo dannoso- e compatibilità qualora si vogliano miscelare più sostanze attive. 

Conservazione
L’utilizzatore deve tenere un registro dei trattamenti effettuati, deve verificare periodicamente nella banca dati del Ministero della Salute se i prodotti in deposito non siano revocati, scaduti o sospesi. Il Ministero stabilisce anche i requisiti di conservazione dei fitofarmaci in termini di adeguatezza delle strutture e sostenibilità ambientale.

Smaltimento
Le aziende che smaltiscono in proprio residui e contenitori devono iscriversi all’ Albo Gestori Ambientali e produrre un registro di carico e scarico nonchè un Formulario identificativo di trasporto (FIR) numerato ed autenticato dalla Camera di Commercio, alla quale entro il 30 aprile di ogni anno vanno comunicate mediante il MUD (Modello Unico di Dichiarazione Ambientale) le caratteristiche e quantità dei rifiuti smaltiti. 

Ricordiamo che le sanzioni per la manipolazione incorretta dei fitofarmaci sono molto onerose, arrivando fino alla revoca della licenza di uso, per cui è opportuno aggiornare continuamente la formazione in materia.